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DI COSA PARLIAMO 

USA DEMOCRAZIA SOTTO ASSEDIO

  • Immagine del redattore: ITINERANTE NEWS
    ITINERANTE NEWS
  • 9 gen 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel giorno in cui le due camere del congresso americano si sono riunite per ratificare formalmente la vittoria del neo presidente Joe Biden, un gruppo di supporter del presidente uscente Donald Trump ha preso d’assalto il Campidoglio di Washington. L’insurrezione, così definita da Biden, ha causato 4 vittime, diversi feriti e numerosi arresti. La polizia e l’FBI sono dovuti intervenire per controllare la rivolta. Lo stesso presidente uscente, esortato da Biden, ha sollecitato i rivoltosi a tornare a casa e porre fine alla violenza. «Queste sono le cose e gli eventi che accadono quando una vittoria elettorale sacra e schiacciante viene strappata via a grandi patrioti che sono stati trattati ingiustamente per così tanto tempo. Tornate a casa con amore e in pace. Ricordate questo giorno per sempre!», queste le parole del presidente uscente per fermare la rivolta che secondo molti, era stata incoraggiata da Trump stesso, durante il discorso comizio all’Ellipse (parco a sud della Casa Bianca) avvenuto poco prima della rivolta. Ma il caos ha continuato a regnare per tutta la notte per le strade di Washington. Due bombe artigianali sono state trovate vicino ai quartieri generali del partito repubblicano e democratico nel centro città. Il sindaco ha esteso l’emergenza pubblica fino al 21 gennaio (il giorno successivo al giuramento di Biden) e ha lasciato in vigore il coprifuoco

a partire dalle ore 18 locali." Hanno cercato di distruggere la nostra democrazia, ma hanno fallito"; lo afferma il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, parlando di “falsa insurrezione”. Ed è così, che uno dei paesi più forte ed importante al mondo, emulato ed invidiato da molti per la sua democrazia cristallina, vede minacciata e compromessa la sua sovranità popolare. Si è trattato forse di un colpo di Stato? Sempre più persone si chiedono come sia stato possibile tutto ciò, sembra quasi una rivolta

a partire dalle ore 18 locali." Hanno cercato di distruggere la nostra democrazia, ma hanno fallito"; lo afferma il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, parlando di “falsa insurrezione”. Ed è così, che uno dei paesi più forte ed importante al mondo, emulato ed invidiato da molti per la sua democrazia cristallina, vede minacciata e compromessa la sua sovranità popolare. Si è trattato forse di uncolpo di Stato? Sempre più persone si chiedono come sia stato possibile tutto ciò, sembra quasi una rivolta

rielezione di Trump? La cosa che più incuriosisce, è che a partecipare alla rivolta sono stati soprattutto gruppi organizzati di estrema destra come QAnon (setta online che appoggia Trump e che ha dato vita ad un vero e proprio credo complottistico), ma anche attivisti pro armi, antisemiti e cospirazionisti di ogni tipo i quali, con il successo di Donald Trump che si è sempre rifiutato di condannarli appoggiandosi invece a loro

per le sue campagne, hanno ritrovato forza e vigore. Non è forse inaccettabile che in un paese democratico si ricorra a rivolte armate per instaurare il governo di un uomo? Non è forse questa tirannia? “Ho sempre sostenuto che avremmo continuato la nostra lotta per garantire che venissero conteggiati solo i voti legali -afferma il presidente uscente- anche se questo rappresenta la fine del più grande primo mandato nella storia presidenziale. Ma è solo l’inizio della nostra lotta per rendere l’America nuovamente grande!”.

(Questa la frase del presidente uscente, che secondo molti inciterebbe alla rivolta). Non è forse la ricerca del dialogo e del confronto, uno dei principi cardini della democrazia? Non è forse uno dei mezzi principali per l’istituzione di una tirannia, l’imposizione di un volere, di un’ideologia, di un credo attraverso l’uso delle armi? Certo è nel diritto dell’uomo manifestare il proprio disappunto, scioperare pacificamente per far

sentire la propria voce, ma la domanda che bisogna porsi è: l’assalto al congresso è stato una manifestazione o un’insurrezione? La prima è una dimostrazione di atteggiamenti e sentimenti condivisi da una collettività, attuata sfilando in corteo o riunendosi in luogo pubblico, mentre la seconda non è altro che un moto collettivo, violento e deciso, di ribellione. Ecco perché Pence riferendosi ai manifestanti pro Trump, ha detto «Non avete vinto, la violenza non vince mai»; «Hanno tentato di fermare la nostra democrazia ma hanno fallito», gli ha fatto eco il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell.

«Il lavoro della democrazia deve puntare al ripristino dell’onore, della dignità e del rispetto. Il rinnovo della politica ci porta a sostenerci l’un l’altro, non a sostenere il caos e l’odio». Queste le parole del presidente Biden. Come può d’altronde sussistere democrazia se si intende lasciare il potere sempre nelle mani dello stesso individuo ricorrendo all’uso delle armi?


Carmine Reale

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