IMMIGRAZIONE:BIDEN, SI ALL' INTEGRAZIONE
- ITINERANTE NEWS
- 6 feb 2021
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il presidente americano Joe Biden, ha deciso di creare una task force per favorire la regolarizzazione dei numerosi immigrati che vivono, studiano e lavorano, senza permessi negli Stati Uniti, contribuendo allo sviluppo dell’economia specialmente in questo periodo di pandemia, e senza beneficiare dell’assistenza sanitaria. D’altronde, quello dell’immigrazione è sempre stato uno dei punti fondamentali e sicuramente più controversi della politica. Di fatto il neo presidente americano, non intende ammettere che si ripeta la disgregazione di quelle famiglie di migranti che erano state separate dalla politica a “tolleranza zero” dal suo predecessore. Biden, a differenza dI Trump intende favorire un’immigrazione sicura, legale e ordinata, e promuovere l’integrazione e l’inclusione degli immigrati. Anche la costruzione della barriera al confine con il Messico, iniziata da Donald Trump, è stata interrotta. Biden intende eliminare l’inclinazione all’espulsione degli immigrati dagli Stati Uniti: in particolare è stata proposta la sospensione delle espulsioni per 100 giorni, in modo da verificare che il sistema attuale sia equo, giusto ed efficace. Attraverso un progetto di legge, Biden intende garantire agli immigrati irregolari un permesso temporaneo, così che possano richiedere un permesso di soggiorno nei prossimi cinque anni, a condizione di soddisfare alcuni criteri. Inoltre, il neo presidente intende favorire il processo di naturalizzazione: la legge prevede un percorso di 8 anni per l’ottenimento della cittadinanza, raggiungibile dopo aver valutato la carriera scolastica o professionale del singolo, le sue conoscenze della lingua inglese e dell’educazione civica e dopo aver concesso agli idonei un primo status legale temporaneo e una residenza permanente. Esistono comunque delle scorciatoie legali riservate ai Dreamers (coloro che sono giunti negli USA da bambini), a chi gode di TPS
(temporary protected status) e ai i lavoratori agricoli. La domanda però, che molti continuano a porsi è quanto sia giusto favorire l’immigrazione. Ad oggi di fatto, l’intolleranza verso gli immigrati è sempre più elevata. Quello che però ci si dimentica spesso, è che il mondo come lo conosciamo oggi è stato generato e favorito proprio dall’immigrazione. L’America stessa è stata creata su fondamenta di libertà religiosa e tolleranza, ma in realtà, tutto il mondo si è sviluppato con questi ideali, fin dalla creazione delle prime civiltà. Ma non solo. L’uomo, nell’era della sua origine ed evoluzione, si è spostato continuamente alla ricerca di un luogo in cui vivere. Anche nell’era dei grandi imperi, libertà e tolleranza erano fondamentali, d’altronde per favorire il progresso, così come lo è ora, era indispensabile agevolare uno scambio di idee. La società che conosciamo oggi, sarebbe la stessa se non ci fossero stati scambi culturali? Ecco, bisogna capire che nella diversità risiede la ricchezza. Forse il problema, risiede proprio nella paura del diverso, dell’ignoto: tutto ciò che non conosciamo ci fa paura, semplicemente perché abbiamo il timore che qualcuno stia facendo meglio di noi. Il vero motivo dell’intolleranza forse, risiede nella paura di trovare persone più brave di noi. Bisognerebbe invece, essere curiosi, e cercare di migliorarsi continuamente, e quale modo migliore per farlo se non quello di confrontarsi con chi ha una visione del mondo
differente dalla nostra? D';altronde un mondo in cui tutti hanno le stesse tradizioni, lo stesso modo di pensare, di vivere e di analizzare ciò che ci circonda, non sarebbe monotono? È come per la musica: esistono diversi generi musicali, certo alcuni possono piacere ed altri no, ma ogni genere è in qualche modo collegato agli altri. Forse un mondo senza diversità, è come un mondo in cui esiste un solo tipo di musica, grigio, noioso, cupo, o ancora, l’assenza di diversità non è nient’altro che una televisione o un quadro di un unico colore. L’obiettivo che dovremmo porci è quello di raggiungere l’unità, nonl ’uniformità. Per raggiungere l’unità è indispensabile la varietà ed è fondamentale che le differenze vengano integrate e non annientate o assorbite.
Carmine Reale
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