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DI COSA PARLIAMO 

RIENTRO A SCUOLA IN ATTESA DELLA NORMALITA'

  • Immagine del redattore: ITINERANTE NEWS
    ITINERANTE NEWS
  • 6 feb 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Questa prima parte dell'anno scolastico è stata un po' turbolenta a causa dell'epidemia di

Covid che ha colpito, non solo tutta l'Italia, ma anche l'intera Pianeta. Oltre l'economia, a risentirne sono stati anche gli istituti scolastici che, dopo solo un mese in presenza, hanno lasciato spazio alla DaD. Dopo una lunga riflessione da parte del Governo si è deciso che le scuole secondarie di secondo grado avrebbero riaperto il 25 gennaio. In Campania, invece, il Presidente della regione, Vincenzo De Luca, haoptato per la riapertura il 1 febbraio. Quest'ultimo ha, anche, fornito delle raccomandazioni, rivolte agli istituti secondari di secondo grado, con l'intento di ridurre il numero di studenti nel tragitto casa scuola e viceversa, cercando di evitare caos nei mezzi pubblici, malgrado questi siano stati potenziati ma non a sufficienza, e di ridurre la loro presenza nell’edificio scolastico in particolare nelle singole classi, dove sono possibili assembramenti. Nonostante queste raccomandazioni, nei mezzi pubblici ci sono stati comunque molti affollamenti, poiché non sono stati abbastanza “rinforzati” per far fronte a questa emergenza. Per quanto riguarda, invece, l'ingresso nelle scuole, la situazione non cambia. Gli istituti superiori, nonostante la presenza al 50% degli alunni, sono comunque molto affollati e prima del suono della campanella davanti le strutture sono presenti molti ragazzi. Nemmeno la vigilanza delle forze dell'ordine, seppure molto sporadica, non riesce a gestire la situazione. Come aveva anticipato il premier Conte, prima di dimettersi, non esistono più le cosiddette classi “pollaio”, poiché il numero di alunni in presenza è stato dimezzato. Infatti il 50% degli alunni di una classe studia in presenza, mentre l'altra metà studia in DaD, il tutto a giorni alterni. Così facendo, però, non c'è un assembramento durante le lezioni, ma la didattica è molto limitata, perché la maggior parte delle scuole non ha un sistema informatico adatto a supportare un collegamento di molteplici insegnanti contemporaneamente. Per quanto riguarda le uscite, è presente la medesima situazione delle entrate. Infatti, non possono essere rispettate le adeguate distanze, dal momento che c’è un elevato numero di studenti all’esterno delle strutture scolastiche. Nella maggioranza degli istituti, per evitare tali assembramenti, gli ingressi e le uscite sono scaglionate secondo un preciso protocollo.


Luca D'Alessandro

Luigi Pio Maio

Andrea Zollo

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