NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
- ITINERANTE NEWS
- 28 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 5 dic 2020
Penso che in un Paese, in un mondo che sta vivendo un’epoca ormai civilizzata e moderna quasi in tutto (nella tecnologia, nei trasporti, nella comunicazione, nell’alimentazione) il fenomeno della violenza sulle donne sia arrivato a un livello che definire barbarico è poco. Troppo spesso, le donne vittime di violenza, si sentono sole, convinte che nessuno possa capirle o, peggio, aiutarle. Ma non è così: l’obiettivo della giornata contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre è porre sotto i riflettori il fenomeno e far sì che sempre più persone conoscano le radici e la profonda gravità
del problema. E infine, almeno, ci riflettano sopra.
Le richieste di aiuto ai centralini delle forze dell' ordine hanno fatto registrare un notevole incremento soprattutto in questi mesi di forzato lockdown. I dati parlano chiaro: la violenza tra le mura domestiche è ormai arrivata a livelli esponenziali .
La violenza sulle donne può vestire molti abiti: non esiste, infatti, solo quella fisica, ma gli abusi su di esse si manifestano in forme diverse e, a volte, sono difficili da riconoscere.
“Abbandonate” su tante piazze del nostro Paese, le scarpe rosse sono diventate un simbolo contro la violenza. Sui social media sono molte le persone che hanno lasciato un messaggio.
Questi sono i più significativi:
“Gli uomini hanno paura che le donne ridano di loro. Le donne hanno paura che gli uomini le uccidano.”
“La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto
distruggerla.”
“La violenza distrugge ciò che vuole difendere: la dignità, la libertà, e la vita delle persone.”
“Chi è violento con le parole è già un assassino: le parole sono le prime armi sempre a
disposizione per ferire e negare la vita di un altro.”
“Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accanto a te.”
Francesco Romano
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